Logistica Sostenibile

Certamente i temi della sostenibilità sono tra i più caldi del momento e su questi si baseranno le scelte delle Nazioni, delle aziende e delle persone.

Quando si parla di sostenibilità intendiamo sia quella ambientale che quella economica e, di conseguenza, quella sociale.

Credo che la logistica abbia un ruolo fondamentale e un peso importante nel contribuire positivamente in questa direzione, a partire dalla sostenibilità ambientale che, come vedremo, avrà una ricaduta sul contenimento dei costi e sul miglioramento del benessere delle persone.

Gli ambiti in cui si può intervenire sono molteplici e operatori logistici e aziende di produzione, hanno di cui sbizzarrirsi per arrivare allo scopo.

Magazzini e celle di stoccaggio.
Sicuramente i primi interventi riguarderanno il risparmio energetico partendo dalla costruzione dello stabile, se è un nuovo progetto, o dalla ristrutturazione del vecchio cercando di evitare dispersione termica. Le porte di accesso e le ribalte in questo caso rivestono un ruolo importante ma serve una buona formazione del personale e sistemi automatici, affinchè si gestiscano evitando dispendio di energia.


A seguire la scelta delle illuminazioni potranno fare la differenza e ad ora il miglior investimento sono le luci a led. Aumentano la luminosità con un risparmio di energia fino all’50% e con un minor impatto ambientale per il loro smaltimento non contenendo al loro interno materiali tossici.


Altra innovazione che può migliorare le performance energetiche è l’utilizzo delle batterie al litio per i carrelli elevatori, transpallet, trilaterali e retrattili. Queste batterie, rispetto alle classiche piombo acido, hanno una maggior velocità di ricarica, durano più a lungo, non necessitano di manutenzione, hanno un rendimento maggiore e non disperdono inquinanti.

Imballi primari e secondari
Non secondario nell’impatto ambientale è il ruolo degli imballi. A tutti sono note le immagini dell’isola di plastica al largo dell’Oceano Pacifico. L’Europa sta tentando di limitarne la produzione e distribuzione a partire dall’usa e getta.

L’imballo che deve contenere e proteggere il prodotto lungo tutta la supply chain, deve essere della grammatura sufficiente allo scopo e costituito da materiali riciclabili al 100% in modo da consentire l’economia circolare degli stessi ( l’imballo torna ad essere materia prima per produrre nuovi imballi).

Trasporti
Sicuramente questa è la voce più impattante sulla bilancia della sostenibilità ambientale ma molto si sta facendo e spesso basterebbero buone pratiche di logistica.

Il mezzo di trasporto ancora più utilizzato per il trasporto merci resta il camion ma è giusto ricordare che ci sono valide alternative, forse non per tutte le tipologie di merci, ma che consiglierei di prendere in esame prima di scartarle a priori. Mi riferisco in primis alla ferrovia e al cabotaggio. Molteplici sono gli operatori e le possibilità per il trasporto intermodale e chiedere un incontro e un preventivo non costa nulla. Spesso il salto è culturale.

Se comunque la nostra scelta ricade ancora su fornitori di logistica organizzati su gomma, le novità maggiori riguardano i nuovi propulsori che dovrebbero sostituire il diesel.

Questi quelli che potremmo trovare in commercio:

LNG (Gas Naturale Liquido). Combustibile fossile ma che durante la combustione emette nell’aria una quantità minore di CO2 rispetto al diesel (-20%)
Biogas (metano). Combustibile prodotto dalla fermentazione batterica di residui organici vegetali o animali provenienti per lo più dall’agricoltura. Si potrebbero destinare a questa produzione la raccolta dell’umido urbano.
Hybrid (diesel+elettrico). Il combustibile di base resta il diesel ma la presenza di batterie al litio consente di accumulare l’energia generata dalla propulsione termica che andrebbe dispersa in energia elettrica ( tra queste l’energia scaturita dalle frenate). Questo secondo propulsore sarà poi utilizzato nelle ripartenze e nelle percorrenze a bassa velocità tipo la rete urbana, dove l’impatto ambientale è maggiore.
Elettrico. trattasi di mezzi dove non è più presente il motore a combustione ma l’energia cinetica è trasmessa tramite batterie al litio ricaricabili allacciandosi alle apposite colonnine. Soluzione consigliata per l’ultimo miglio.

Altre alternative potrebbero essere l’Olio Vegetale Idrotrattato (HVO), il Biodisel, il Bioetanolo, l’Idrogeno.
Oltre i combustibili si sta lavorando sulle carrozzerie per renderle più leggere e maggiormente aerodinamiche.

Anche i produttori di pneumatici hanno studiato mescole che consentono una riduzione dei consumi di carburante.

Quindi la strada è ridurre il consumo energetico abbattendo le immissioni di inquinati

Tecniche di logistica collaborativa
Una delle maggior dispersioni di energia e di inquinamento gratuito è costituito dai viaggi a vuoto o comunque non a pieno carico.

Complice senz’altro il nuovo modo di vendere ed acquistare dove le lead time degli ordini si stanno avvicinando sempre più all’E-Commerce.

La logistica collaborativa tra aziende di produzione, retail e operatore logistico potrebbe contribuire a migliorare queste performance.

Ne indico due che vi assicuro sono praticabili, basta trovare i giusti interlocutori:

Truck sharing: utilizzo condiviso di un camion (ognuno paga la sua quota pallet o peso) tra almeno due produttori che devono servire lo stesso cliente.
Backhauling: utilizzo di viaggi di ritorno dell’operatore logistico del retail che altrimenti tornerebbe vuoto alla base

Per concludere mi sento di dire che partendo dalla sostenibilità ambientale sicuramente avremo un saving economico e miglioreremo la vita delle persone (sostenibilità sociale).
Di Alberto Spinelli

Fonte articolo: https://www.logisticaefficiente.it/supply-chain/management/logistica-sostenibile.html

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